La psicologia è la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l’uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale; si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggettive (intrapsichiche), ambientali e/o relazionali (interpsichiche).
Il Covid 19, prima come virus sconosciuto, poi come virus convivente con noi, ci ha costretto ad un isolamento forzato che, anche se con brevi momenti di interruzione, è perdurato per più di un anno, ad un allontanamento fisico e psicologico dalle persone a noi care e dalle persone del nostro quotidiano, ad una trasformazione della nostra vita personale (figli da sostenere nelle attività scolastiche e in momenti di crisi, anziani e disabili e loro familiari in difficoltà per mancanza di sostegno, insorgenza di nuove problematiche personali e di malattie fisiche a causa della diminuzione di prestazioni sanitarie erogate) e lavorativa (perdita del lavoro o cambiamento dei modi di lavoro), e ad un costante stato di paura/allarme/allerta. Tutti questi fattori potrebbero aver minato o messo a dura prova il nostro equilibrio psicologico, ma non dobbiamo accettare questa nostra nuova situazione come uno stato immutabile. Possiamo riflettere sugli aspetti che ci hanno destabilizzato e ricostruire un nuovo equilibrio che possa dare a noi e a chi ci sta intorno una prospettiva migliore di vita.
Inoltre se siamo stati “toccati” direttamente dal virus, ammalandoci e/o avendo familiari ammalati e, nella malaugurata ipotesi, dovendo affrontare la morte di questi, penso che sia possibile affrontare sia le perdite fisiche dovute alla malattia, per ricostruire una nuova immagine fisica di noi stessi, sia il contatto con la morte sia il lutto subito cercando di integrarlo con noi stessi, affinché noi non corriamo il rischio di “perderci” in queste situazioni dolorose e di non trovarci più, anzi proprio nell’intento di ricostruire un equilibrio che ci faccia andare avanti senza perdere il passato.